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La verità dell´ASD Ginosa: nessuna fusione, nè vendita del titolo

27-09-2015 11:20 - Comunicati
Volevamo risolvere due problemi con una bella idea, ma non ci siamo riusciti. La ventilata "fusione" tra Ginosa e Laterza era più precisamente un "matrimonio" tra due società che, evidentemente, non s´ha da fare. Il Ginosa, come chiarito in più occasioni, non ha al momento la disponibilità dello stadio "Teresa Miani" pur essendosi iscritto al campionato di Prima categoria; il Laterza, invece, pur avendo nella sua disponibilità lo stadio "Madonna delle Grazie" non si è iscritto al campionato e destinato a scomparire dal calcio giocato. Ecco i due problemi, speriamo chiariti una volta per tutte.
La soluzione che avevamo trovato - contro la quale si è scatenata una bagarre di commentatori e pseudo-tifosi molto poco informati - era quella di unire le forze di due società in difficoltà, per motivi diversi. Sarebbe rimasto vivo il nome del Asd Ginosa, società calcistica con 67 anni di storia ininterrotta, mentre il Laterza sarebbe confluito con i suoi quadri societari e il parco calciatori nella società ginosina.
Tutto qui, nulla di sconvolgente se non nel racconto distorto che ne è stato fatto sui social network. Volevamo scrivere una nuova pagina di sport, perché la storia calcistica, il tifo, il campanilismo, appartengono ad ognuno e non possiamo che prenderne atto. Tuttavia, assieme ai dirigenti della Puglia Sport Laterza avevamo pensato di poter uscire a testa alta dai reciproci problemi di sopravvivenza. Nel modo più semplice per tutti: unendo le forze, mettendo assieme energie, passioni, esperienze e professionalità.
Invece ci ritroviamo a dover soprassedere, e a malincuore, anche perché chi ha scatenato il caos contro questo progetto di rinascita del calcio, tra chi non aveva più lo stadio e chi non ha più un titolo sportivo, ha esagerato. Dalla difesa di una non meglio chiarita identità sportiva, si è passati agli attacchi personali e diffamatori contro i dirigenti della nostra società: un capitolo, questo, che ci riserviamo di valutare nelle sedi più opportune.
Ora, però, che contro la nostra volontà ci ritroviamo a parlare di "pallonate", invece che di calcio, siamo costretti a lasciar cadere la cosa nel vuoto, a rimettere nel cassetto questa pazza idea di mettere assieme due realtà calcistiche, avversarie sul rettangolo verde, ma in grado - fuori - di guardare oltre per il bene dello sport e del calcio. Un´idea forse troppo alta per chi non riesce a guardare oltre il proprio naso, ma tant´è. Questa "fusione", che non è mai stata tale, rimarrà negli annali chissà forse come un colpo di sole agostano che ha colpito i suoi detrattori.
Noi andiamo avanti, con il nostro titolo sportivo - che non è mai stato in vendita - e le nostre uniche forze, così come abbiamo fatto negli ultimi otto anni, senza gli amici laertini che avevano avuto il coraggio e la lungimiranza di sposare il nostro progetto ma basandoci sulla passione per il calcio e per la maglia del Ginosa che non ci ha mai abbandonato.
Rispetto ai "salvatori della patria" dell´ultimo minuto, come il gruppo Castria, vogliamo chiarire che i giocatori, i tecnici e i quadri societari hanno deciso di comune accordo di non aderire alla loro proposta di subentro.
Ringraziamo, infine, chi ci ha sostenuto e continuerà a farlo anche sul tappeto verde di Laterza, dove il 4 ottobre comincerà il prossimo campionato, sperando di riavere prima possibile il nostro stadio, a Ginosa.
La dirigenza
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